E’ POSSIBILE UCCIDERE UNA PERSONA COME FOSSE UN CANE?
Si parla d’abbandono e siamo tutti d’accordo. Ma c’è un modo più sottile d’uccidere un cane ed è la solitudine, spalmata su un sottile substrato d’emarginazione.
Mi spiego. Avevo un bellissimo pastore tedesco, preso di pochi mesi, il quale si mostrò subito affettuosissimo e spontaneamente ubbidiente. Ma questo sarebbe stato davvero poco se il mio cane non avesse anche mostrato la sua indole di guardiano intelligente della proprietà del padrone, mettendo perfino in fuga un ladro che aveva scavalcato la recinzione intorno alla mia casa di campagna.
Sono stato insieme ad Orso - era il suo nome che pronuncio con un brivido – per ben undici anni, con reciproco gradimento, finché un giorno, pensando che sarebbe presto giunto il tempo della sua vecchiaia, ho portato due meravigliosi cuccioli di bull-mastif, una razza ottenuta dall’incrocio tra il bulldog ed il mastino napoletano.
La loro indole di cani combattenti, unita all’affettuosa premura di Orso, li ha subito fatti diventare padroni incontrastati del territorio recintato, via via che diventavano sempre più grandi e muscolosi. Correvano ai confini dell’aia, prima custoditi da Orso, sempre anticipandolo e si muovevano con tale baldanza che piano piano il mio vecchio cane si è sentito inutile ed appena si affacciava dalla sua cuccia per vedere chi vi fosse, al loro abbaiare. A me non sembrava particolarmente scontento della sua nuova situazione, pur avendo notato che non veniva più prima degli altri a prendersi la quotidiana dose di carezze, al mattutino risveglio. Aveva indossato la nuova situazione di gregario, come prima si era vestito da incontrastato custode della mia campagna.
Però non ero stato bravo nel leggere nei suoi grandi occhi la tristezza; non avevo neppure saputo immaginare ch’egli (volutamente uso un pronome umano) cominciava a sentirsi inutile al suo padrone. Ho iniziato a capirlo solo quando ho visto il suo invecchiamento, inarrestabile e veloce, portarlo alla morte.
E’ un’idea, soltanto un’idea. Ma non vi sembra che, a volte, i nostri comportamenti nei riguardi degli anziani portino alle stesse conseguenze che hanno determinato l’intristirsi e quindi l’invecchiamento precoce del mio cane pastore, che ha vissuto con me felice per ben undici anni, meno felici gli ultimi due, anche se lui non me l’ha dato a vedere?